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Piano cottura a induzione: come funziona, pro e contro

In una casa moderna, nuova o ristrutturata, che sia sostenibile ed efficiente, gli elettrodomestici della cucina hanno un ruolo importante. Se per frigo, forni o lavastoviglie è ormai normale utilizzare prodotti con un’ottima classe energetica, c’è un altro elettrodomestico che può migliorare notevolmente le cose: il piano cottura a induzione.

Si tratta di un prodotto già molto usato all’estero, che oramai è molto diffuso anche in Italia, grazie alle sue indubbie qualità. Può infatti far risparmiare molto sui costi energetici della tua casa, oltre a ridurre i tempi di cottura e semplificare la pulizia quotidiana. Vediamo dunque com’è fatto e come funziona.

Ultimo aggiornamento: 15 gennaio 2024

Piano cottura induzione pro e contro

Come funziona il piano cottura ad induzione

Il piano cottura a induzione si basa sul principio del campo elettromagnetico. Sotto la superficie in vetroceramica si trovano delle bobine conduttrici con avvolgimenti in filo di rame. Quando queste sono attraversate da corrente elettrica alternata generano un campo magnetico. Nel momento in cui viene poggiata una pentola, il materiale di cui è composta attira il campo magnetico, che trasferisce l’energia alla pentola, la quale per reazione si scalda.

Il campo magnetico del piano a induzione è direzionale, per questo motivo non si disperde nell’ambiente, ma punta solo nella direzione della pentola, e solo se questa è poggiata correttamente. Per questo motivo l’efficienza è nettamente superiore rispetto ai piani cottura a gas. In questi ultimi gran parte del calore della fiamma non finisce sul fondo della pentola, ma va a riscaldare l’aria della cucina, o anche eventuali strutture come griglie e supporti. Si stima che circa il 50% dell’energia passi effettivamente alla pentola.

Con il piano a induzione, invece, circa il 90% dell’energia delle bobine passa direttamente nella struttura delle molecole della pentola, evitando di scaldare il piano stesso e altre strutture. Come conseguenza di questa qualità, l’energia necessaria per raggiungere determinate temperature è inferiore, con relativi costi più bassi in bolletta. Inoltre, i tempi di cottura sono ridotti.

Ad esempio, per far bollire l’acqua per cucinare la pasta possono bastare un paio di minuti. Se poi la tua casa fosse dotata di pannelli fotovoltaici e batteria di accumulo, la cottura dei cibi sarebbe effettivamente a costo zero.

Che differenza c’è tra un piano cottura elettrico, a gas e a induzione?

Il tradizionale piano cottura a gas non è cambiato molto nel corso degli anni. I fuochi presenti sul piano sono alimentati da un gas, che può essere quello della rete pubblica, o quello contenuto in una bombola presente in cucina, e la bruciatura è innescata da un piccolo accenditore elettrico, o da una fiammella esterna. La regolazione dell’intensità avviene mediante manopole che aprono o chiudono l’erogazione del gas.

Quello che comunemente viene definito piano cottura elettrico è in realtà molto diverso dal piano a induzione. Sulla sua superficie ci sono delle piastre (o dei punti specifici in quelli ricoperti in vetroceramica) dove delle resistenze elettriche generano calore. Per questo le pentole si scaldano per semplice contatto con la piastra bollente.

Il piano a induzione esteticamente può sembrare simile a quello elettrico, ma il calore è generato dal passaggio di energia e non per contatto, quindi in modo molto più efficiente.

Piano di cottura a induzione: pro e contro

Alcune delle caratteristiche di cui abbiamo parlato sono chiaramente dei vantaggi che giocano a favore del piano cottura a induzione, elenchiamoli tutti:

  • nessuno spreco di energia
  • costi più bassi in bolletta
  • maggiore sicurezza
  • velocità nel raggiungere le temperature
  • pulizia estremamente semplice

Ci sono poi altri vantaggi che non sono così immediatamente riconoscibili. Quasi tutti i piani a induzione, per ogni “fuoco” hanno molti livelli di regolazione, ottenendo un controllo sul calore trasmesso al cibo estremamente preciso. In secondo luogo, dato che l’energia non è trasmessa per contatto, ma direttamente nel materiale della pentola, la temperatura è più uniforme, per una cottura identica nei vari punti della superficie.

La pulizia dopo l’utilizzo è facilissima: non ci sono fessure, spazi difficilmente raggiungibili, griglie o altri accessori, solo un piano liscio e uniforme che non assorbe sporco. Come ogni tecnologia moderna, può avere anche degli svantaggi rispetto ai metodi tradizionali:

  • non tutte le pentole sono adatte
  • il costo del piano cottura è più elevato
  • il consumo di elettricità potrebbe richiedere l’innalzamento del contatore
  • potrebbe essere necessario adeguare l’impianto elettrico

Funzionando tramite il magnetismo, non tutte le pentole sono adatte al piano a induzione. È necessario che il fondo sia in materiale ferroso, reagente ai campi elettromagnetici. Pentole di alluminio, rame, ceramica o terracotta non riceveranno alcun calore.

Per fare un semplice test, è sufficiente provare una calamita sul fondo di una pentola. Se si attacca, la pentola funzionerà anche con il piano a induzione. Esistono in commercio anche adattatori di varie misure, ma peggiorano il passaggio del calore, rendendo vani i vantaggi.

I piani cottura a induzione in alcuni casi possono avere costi più elevati, a parità di dimensioni. Questo perché, diversamente dai piani a gas, includono anche un particolare hardware, oltre a controlli che sono spesso di tipo touch.

Quanto consuma un piano cottura a induzione

Il consumo può variare molto, da poco più di 1 kW, fino anche a 5 kW per i piani più grandi e performanti. Per questo motivo potrebbe essere necessario un adeguamento dell’impianto elettrico della cucina, possibilmente con una linea dedicata esclusivamente al piano cottura.
Per le abitazioni con contatore elettrico con limite a 3 kW di potenza, il piano potrebbe mettere alla corda il sistema in molte circostanze, quindi spesso si raccomanda l’innalzamento della soglia, a 4,5 kW o anche 6 kW.

Diversi modelli di piano a induzione hanno eventualmente un limitatore, che limita cioè la potenza assorbita in totale, anche quando sono in uso più fuochi. È possibile così cucinare su più fuochi, senza superare una data potenza.

Quando conviene il piano cottura a induzione?

Per le sue caratteristiche il piano cottura a induzione può essere conveniente per motivi tecnici, economici, o anche di preferenza personale:

  • per ristrutturare una cucina che fa ancora uso di bombola a gas
  • per rendere più moderna ed efficiente la cucina
  • per diminuire i tempi di cottura e quindi i costi
  • in caso di casa completamente elettrica
  • per dire addio alla fornitura di gas

Gli ultimi due casi sono tra loro collegati, e si completano ulteriormente in caso l’abitazione sia dotata di impianto fotovoltaico e di batteria di accumulo. In quel caso specifico in molte circostanze l’energia per la cottura può essere completamente rinnovabile e gratuita.

Come scegliere il piano cottura a induzione

Come per i normali piani cottura, anche quelli a induzione magnetica esistono con misure e caratteristiche diverse, per accontentare varie esigenze. In base allo spazio a disposizione nella tua cucina, puoi trovare:

  • piani a due o tre fuochi, 30 cm di lunghezza
  • piani a quattro fuochi, da 40 a 60 cm di lunghezza
  • piani a 5 o 6 fuochi, da 75 a 90 cm di lunghezza

I modelli più evoluti hanno anche una funzionalità aggiuntiva, ovvero le zone flessibili. Due fuochi possono essere uniti, diventando un’unica superficie di cottura più grande, per permettere l’uso di padelle o tegami più grandi.

Oltre alle dimensioni, è necessario valutare se acquistare un piano a induzione che funziona con corrente monofase o trifase. Questa scelta ovviamente dipende da come è realizzato l’impianto elettrica della tua casa, e il piano trifase spesso è necessario solo se si prevede di utilizzare spesso molte pentole contemporaneamente, ad alta potenza. Gli impianti hanno infatti la caratteristica intrinseca di poter andare oltre i 7 kW che normalmente sono considerati il limite per gli impianti monofase.

Bonus ristrutturazione, valido anche per elettrodomestici

All’interno del Bonus ristrutturazione rientra anche la parte chiamata Bonus Mobili, che a sua volta permette il recupero delle spese effettuate per nuovi elettrodomestici con classe energetica più efficiente.

Tra gli acquisti consentiti, c’è anche quello del piano cottura a induzione, solo e se il nuovo prodotto fa parte di una ristrutturazione globale di un immobile. Per le modalità e i corretti metodi di pagamento è sempre consigliato rivolgersi al rivenditore e al proprio commercialista. La spesa sostenuta, infatti, verrà recuperata per una quota del 50% tramite il meccanismo della detrazione fiscale, con la dichiarazione dei redditi.

Ci impegniamo a scrivere ogni articolo in modo comprensibile e accurato, consultando più fonti e solo quelle attendibili. Data la complessità delle tematiche trattate, e la continua evoluzione del contesto normativo, i contenuti potrebbero non essere aggiornati in tempo reale. Ti invitiamo a consultare sempre i siti governativi.

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