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Cappotto termico: cos’è e come funziona, vantaggi e svantaggi

Quando si parla di abitazioni moderne di nuova costruzione o con importanti ristrutturazioni si sente spesso nominare il cappotto termico, che viene individuato come il principale intervento per migliorare l’efficienza di una casa e il suo comfort abitativo. Ma cos’è esattamente il cappotto?

Il cappotto è proprio ciò che il suo nome suggerisce, ovvero un involucro che protegge la casa dall’ambiente esterno, e in particolare dalla temperatura, più calda o più fredda, che c’è in base alla stagione. Il cappotto può essere applicato all’esterno o all’interno, ed è realizzato con una moltitudine di materiali con caratteristiche diverse. È forse l’intervento che più di tutti innalza l’efficienza energetica di una abitazione.

Ultimo aggiornamento: 16 gennaio 2024

Cappotto termico

Cappotto interno: caratteristiche e materiali

Il cappotto termico interno è la scelta ideale per isolare la tua casa quando non è possibile, per motivi di natura diversa, intervenire all’esterno. Lo scopo è lo stesso, cioè evitare la dispersione di calore o di fresco verso l’esterno, diminuendo così i consumi derivanti dalla climatizzazione. Poiché si trova all’interno, e non a contatto con gli agenti atmosferici, il cappotto interno è più semplice di quello esterno.

Solitamente si procede posando su tutte le pareti uno strato isolante, che può essere così composto:

  • lana di pecora
  • lana di roccia 
  • derivati del legno 
  • composti vegetali
  • materiali sintetici 
Questo strato viene poi sigillato con una membrana impermeabile, e infine ricoperto con materiale di finitura, come il cartongesso, per poi essere tinteggiato come una normale parete. Al termine dei lavori le stanze appariranno come prima, anche se ovviamente la metratura sarà leggermente diminuita a causa dello spessore aggiunto alle pareti.

Cappotto esterno: come è realizzato e diverse tipologie

È necessario fare subito un’importante distinzione. Con il termine “cappotto esterno” si identifica in modo generico un tipo di lavorazione, che può poi essere tradizionale o certificata.
Con il cappotto termico tradizionale ci si affida all’esperienza di un professionista, il quale in base alle tue conoscenze potrà decidere per l’applicazione di materiale isolante, collanti e rasature ritenuti adatti allo scopo, ma senza che vi sia alle spalle uno studio o una certificazione.

Al contrario, il “sistema a cappotto” è una sequenza di materiali che sono stati studiati e certificati poiché adatti a lavorare insieme e compatibili, e le cui prestazioni di isolamento sono calcolate con precisione. Questa opzione richiede capacità e precisione per la posa in opera, che ha distinti passaggi da rispettare. Si parla dunque di Sistema ETICS (External Thermal Insulation Composite System), e i materiali utilizzati hanno la marcatura ETAG 004 (European Technical Approval Guideline).

Si tratta di una certificazione coordinata all’interno della Comunità Europea, merito del lavoro della EOTA, European Organization for Technical Approval, che a sua volta aveva ricevuto l’incarico dalla Commissione Europea per stabilire le linee guida per i sistemi di cappotto ETICS.

Cappotto ETICS, da quali parti è composto

I sistemi a cappotto possono essere pensati come dei kit prefabbricati, composti da più parti, che vengono posati e assemblati in loco. Il sistema è composto da diversi strati, che devono essere tutti realizzati, e in alcuni casi anche con chiare indicazioni delle metodologie da utilizzare.

Il primo e più importante strato del cappotto termico esterno è il pannello isolante, responsabile di gran parte del risultato finale.
Il pannello può avere diversi spessori, in base alle caratteristiche del materiale, che può essere:

  • polistirene espanso (EPS)
  • polistirene estruso (XPS)
  • poliuretano espanso (PU)
  • lana di roccia (MW)
  • fibra di legno (WF)
  • lana di legno (WW)
  • fibra di canapa (HF)
  • sughero (ICB)

 In base alla modalità con cui i materiali sono posati sulla parete si parla di: 

  • sistemi ETICS incollati, se tramite l’uso di un collante apposito. In questo caso, il collante deve ricoprire almeno il 40% della superficie del pannello, per garantire una presa ottimale. Partendo dal basso verso l’alto, i pannelli vengono applicati sfalsati tra loro, per evitare la generazione di giunti deboli e con minore isolamento. 
  • sistemi ETICS con fissaggio meccanico, se l’applicazione avviene grazie a dei tasselli. In questo caso la normativa prevede che siano 6 per ogni metro quadro. In alcune circostanze si può valutare l’uso congiunto di collante e tassellatura. Si passa poi all’applicazione di un intonaco protettivo, in cui viene posizionata anche una rete di armatura in fibra di vetro, che serve per migliorare la caratteristiche di resistenza alle sollecitazioni meccaniche in tutte le direzioni.
Infine, si applica l’intonaco di finitura che, oltre a fornire ulteriore protezione e isolamento, è responsabile dell’aspetto estetico finale della parete.
Scegliere un sistema a cappotto esterno certificato comporta diversi vantaggi:
  • efficacia e durata di almeno 25 anni
  • risparmio dal 30% al 40% per il riscaldamento
  • risparmio fino al 50% per il raffrescamento
  • miglioramento significativo della classe energetica dell’edificio
  • aumento del valore dell’immobile

Cappotto termico esterno o interno: pro e contro

Una volta comprese le differenze tecniche e di materiali, si può valutare quale delle due soluzioni sia ideale per le proprie esigenze, considerando i seguenti vantaggi e svantaggi.
Nel caso si scelga il cappotto esterno, questo viene applicato su tutte le superfici che in qualche modo sono a contatto con l’ambiente, a eccezione del tetto che viene invece isolato con tecniche dedicate.

Il cappotto esterno avvolge ogni parte della tua casa, comprese rientranze delle finestre, pareti in comune con eventuale box auto, anche locali tecnici esterni, se hanno poi pareti a contatto con l’abitazione. Ciò serve ad isolare completamente l’involucro della casa, ed evitare dispersioni di calore in inverno, e di fresco in estate.

Il cappotto esterno inoltre elimina i cosiddetti “ponti termici”, punti dove si crea un passaggio preferenziale di calore verso l’esterno, a causa di accoppiamenti di diversi materiali, o giunture, ad esempio, tra cemento e mattoni o altri materiali grezzi. Come vedremo più avanti, il cappotto esterno è una struttura complessa che deve avere determinate caratteristiche.
Riassumendo, il cappotto esterno presenta i seguenti vantaggi:

  • alto potere isolante 
  • finitura a più strati estremamente resistente 
  • miglioramento dell’estetica 
  • volume delle stanze inalterato 
Come ogni lavorazione importante e invasiva, ha anche alcuni svantaggi:
  • tempi di lavorazione lunghi
  • costi più elevati 
  • necessità di personale addestrato e certificato
Il cappotto interno è una tipologia di intervento simile al cappotto esterno, ovvero consiste nell’applicazione di pannelli isolanti su tutte le pareti, spesso anche sui soffitti, per mantenere il calore nelle stanze. Si può valutare il sostegno a tutta la struttura tramite barre metalliche. 
La capacità delle pareti di sostenere oggetti come quadri, mensole o altro sarà quindi inferiore, ma non è l’unico svantaggio
  • minore resistenza delle pareti 
  • riduzione del volume delle stanze 
  • risparmi energetici più ridotti 
L’aggiunta di materiale alle pareti interne ovviamente riduce il volume a disposizione, anche se grazie all’uso di alcuni materiali moderni si può minimizzare lo spessore dei pannelli a soli 10 mm. Non agendo sulle pareti esterne esposte agli agenti atmosferici non si riesce poi ad isolare con lo stesso grado di efficacia. 
Ci sono in ogni caso dei vantaggi
  • lavori di posa più rapidi ed economici 
  • applicabilità in tutti i contesti 
  • isolamento anche per singolo condomino 
  • riduzione dei costi della bolletta fino al 20% 
Seppur con una efficacia minore, anche il cappotto interno può generare risparmi notevoli sui costi energetici dovuti alla climatizzazione. Considerato questo, insieme al costo di installazione più basso e ai tempi ridotti, il capotto interno è un intervento sempre più spesso consigliato e utilizzato.

Costo del cappotto termico

I materiali diversi e le tecniche diverse di posa ovviamente generano un costo del cappotto termico diverso, in base alla scelta di esterno o interno. Come elencato tra i vantaggi, il cappotto interno prevede lavorazioni più semplici (basti pensare all’assenza di ponteggi) e di conseguenza ha costi inferiori. Anche la minore quantità di strati e materiale contribuisce a mantenere più bassa la spesa.

A seconda del materiale isolante scelto, si può variare da un minimo di 10 euro al metro quadro, fino a 50 euro al metro quadro per le scelte più raffinate. La manodopera può variare molto, ma in generale si può considerare una media di 25 euro al metro quadro. È ragionevole dunque pensare che con una spesa totale tra 40 euro e 80 euro al metro quadro si possa completare un cappotto interno. 

Per quanto riguarda il cappotto esterno, soprattutto se applicato con un kit certificato, va prevista una spesa che va dalle 50 euro alle 80 euro al metro quadro. I kit più pregiati arrivano anche al doppio, mentre la manodopera si può considerare simile, anche se alcuni fattori possono complicare le cose, come pareti difficili da raggiungere, mancanza di spazio all’esterno, o case con forme particolari. Il costo totale del cappotto esterno può oscillare tra 80 euro al metro quadro, fino anche a 200 euro al metro quadro.

Si tratta comunque di stime generiche, e ogni caso va valutato singolarmente per capire le criticità e apportare le scelte migliori.

Cappotto termico e Bonus fiscali

Nel caso il cappotto termico sia tra le tue scelte per la ristrutturazione della tua casa, devi sapere che è possibile recuperare una buona parte della spesa grazie ai bonus fiscali statali

Il Superbonus nato come 110%, e ora ribassato al 90%, prevede il recupero tramite detrazione fiscale del 90% delle spese affrontate, se i lavori prevedono uno dei cosiddetti lavori trainanti. Il cappotto termico è esso stesso un lavoro trainante, e dunque abilita l’accesso al bonus. La detrazione passerà al 70% nel 2024 e al 65% nel 2025. 
Nel caso del bonus riguardante solo la riqualificazione energetica degli edifici, per il cappotto termico spetta una detrazione pari al 65% delle spese sostenute, con detrazione massima di 60.000 euro. 
Nel caso del condominio, il cappotto termico su parti comuni che rappresentino almeno il 25% della superficie disperdente dell’edificio dà diritto ad una detrazione del 70%, con spesa massima di 40.000 euro per ogni unità abitativa del condominio.

Ci impegniamo a scrivere ogni articolo in modo comprensibile e accurato, consultando più fonti e solo quelle attendibili. Data la complessità delle tematiche trattate, e la continua evoluzione del contesto normativo, i contenuti potrebbero non essere aggiornati in tempo reale. Ti invitiamo a consultare sempre i siti governativi.

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